mercoledì 26 novembre 2008

Miele. Un cane pericoloso o un cane in pericolo?


Miele è comparso nella mia vita il 7 novembre 2008. Ci siamo incontrati nella piazza di S. Stefano di Sessanio, davanti al bar. Mi avevano chiamato dal comune perché andassi a dare un'occhiata a un nuovo cane randagio che sembrava molto aggressivo. Io non faccio né il veterinario, né il comportamentista ma qui in zona mi conoscono tutti e sanno che mi occupo, come volontario, del randagismo e che ho una certa esperienza in fatto di cani (e gatti). Sono arrivato in paese e ho iniziato a farmi un giro per vedere se lo trovavo (gli altri li conosco tutti, per cui era facile individuare il nuovo arrivato). Lui mi è prima venuto incontro, ma appena ho preso la macchina fotografica si è tirato prudentemente indietro e mi ha dato le spalle. Chi capisce qualcosa riguardo al linguaggio gestuale (canino e non solo) sa bene che questo è tutt'altro che un segnale minaccioso. Infatti dopo un paio di minuti mi si è avvicinato con calma e mi ha appoggiato il muso sulla mano (come potete vedere nella foto in testa al post). Dopo avergli fatto un po' di coccole sono tornato in macchina a prendere il lettore di microchip per vedere se poteva essere identificato un eventuale proprietario, visto che sul collo mostrava evidenti i segni del collare e poteva essersi smarrito. Per sua sfortuna non lo aveva.
Non ho potuto fare altro per lui in quel momento, se non salutarlo con un po' di coccole.
Sono passato in comune per dare qualche indicazione sulle "procedure" da seguire in questi casi e ricordando quali erano le cagne randage ancora da sterilizzare.
Nei giorni successivi sono stato contattato più volte da persone che abitano a S. Stefano e che erano preoccupate per la sorte di Miele: era stato fatto oggetto di maltrattamenti e si temeva per la sua incolumità. Purtroppo è ancora diffusissima (anche in città) l'incivile abitudine di ricorrere ad esche avvelenate (e non solo), nonostante si rischi molto adesso (reato penale), per sbarazzarsi della presenza di animali "scomodi".
Avrei voluto portarmelo a casa, ma non potevo, siamo già al completo e non posso rischiare di far saltare i delicati equilibri di un branco già superaffollato (non è facile sedare litigi e risse di molti cani da solo...).
Ho cercato di fare del mio meglio per cercare di trovare una sistemazione per lui, ma non ci vuole un genio per capire che non è una cosa che si risolve in un giorno (miracoli a parte).
Così quello che temevamo in molti è successo davvero: bocconi avvelenati lasciati in bella vista nel luogo che più era frequentato da Miele... Lui ne ha mangiato. Rocco, un pastore tedesco di proprietà di un ragazzo, ne ha mangiato anche lui e quando è tornato a casa ha rivomitato tutto. Così anche Jack (un jack russel terrier) ha mangiato il veleno, pur non essendo uscito, solo ingerendo il vomito del suo compagno canino. Il povero Jack ora corre sul Ponte dell'Arcobaleno: le cure del veterinario e gli antidoti non sono bastati a strappare alla morte il suo corpicino dopo 15 ore di tremenda agonia.
Miele è scomparso per circa 24 ore lasciandoci a cercarlo nella notte per vedere se si poteva salvare o se dovevamo solo recuperare un corpo (se fosse morto, avrebbe potuto essere un pericolo per altri animali e/o persone...). Rocco e Miele, forse perché di taglia grande, si sono salvati da soli. Jack è morto, ma al suo posto poteva trovarsi facilmente un bambino...
Vista la gravità della situazione, appena avvisato della sua ricomparsa, mi sono precipitato a prendere Miele per cercare di evitare di mettere ancora in pericolo lui e altri... Siamo andati in giro in auto e a piedi tutta la giornata in cerca di una sistemazione, intanto che la giunta comunale non si riuniva per decidere di fare una convenzione con un canile.
Alla fine ho potuto offrirgli solo un piccolissimo recinto di fortuna con solo una tettoietta e una pedana con una coperta con cui difendersi dal gelo della notte montana. In breve lui ha trovato il modo di scavalcare prima una recinzione e poi un'altra...ed è venuto a cercarmi in paese. Ormai ci eravamo affezionati l'uno all'altro e per altri due giorni siamo stati sempre insieme ma in macchina...l'unico modo in cui potevo tenerlo con me senza che scappasse... Sempre in giro da un posto all'altro...camminare un po' e poi di nuovo in viaggio...
La mattina del 20 novembre 2008 siamo andati insieme, ancora una volta, a S.Stefano, in comune, per vedere a che punto erano le pratiche. Ci è stato dato l'ok per andare a L'Aquila alla asl per mettere il microchip intestato al comune di S.Stefano. Era una formalità, ma senza la quale Miele non poteva essere accettato da nessuna parte. Gli è stato anche fatto un prelievo di sangue per il test sulla leishmaniosi, la sverminazione e messo un antiparassitario esterno. Poi siamo partiti alla volta di Lecce nei Marsi, dove , molto a malincuore visto che mi ci sono molto affezionato, ho dovuto lasciarlo in custodia presso il Canile Marsicano. Lì si trova tutt'ora in attesa che qualcuno vada a fargli visita e che scatti quella famosa scintilla...
Spero tanto che non debba aspettare a lungo... So che lì è al sicuro e che sta in compagnia di altri 5 cagnetti, ma mi ha fatto male lo stesso lasciarlo così...

Presentazione del Blog


E' da sempre che amo gli animali e negli ultimi anni mi sono imbarcato in un'impresa che troppo spesso si è rivelata più grande delle mie forze: aiutare gli animali (soprattutto cani e gatti randagi) in difficoltà. Non mi sono ancora arreso, sono ancora qui nonostante tante sconfitte e delusioni. Ho iniziato con piccoli gesti, (come ad esempio condividere un panino con un cane randagio incontrato per strada), per poi fare molto di più... (adozioni, sterilizzazioni, ecc...). Tutto è iniziato quando mi sono trasferito dalla città in un paesino di montagna e ho accolto con me una cagnolina di pochi mesi e la sua mamma e dopo un'altra...e così via... Poi una gatta aggredita e ferita dai cani randagi...poi un altro gatto... E il branco misto è cresciuto fino a riempirmi totalmente la vita e la casa. Ora mi trovo in difficoltà, in grosse difficoltà. Non ho certo aperto questo blog per piangermi addosso né per chiedere elemosine a nessuno. Ho solo voglia di far conoscere la mia storia, che è poi quella di tanti cani e gatti abbandonati e/o nati in strada dove sono un peso e un fastidio per la maggioranza delle persone che altro non chiedono di portarli via, di farli sparire (poco importa loro se in un canile/gattile o se fatti "sparire" in modo più sbrigativo...). Ho voglia di far sentire la loro voce. Di siti e di annunci disperati di adozioni è pieno il web, le bacheche dei veterinari sono stracolme di fogli e foglietti con richieste di adozioni. Come si fa a scegliere? Qual'è la storia più commovente? Quale l'animale più bisognoso di cure e di attenzioni? Secondo me la regola è che non c'è una regola. Come le persone si scelgono reciprocamente, così chi ha voglia di condividere la propria esistenza con un compagno animale deve sentirlo "a pelle" (sarebbe meglio forse dire "a pelo"), senza troppi sofismi o sentimentalismi. Solo una simpatia reciproca. Per questo sono convinto che serva una minima conoscenza di ogni individuo, della sua storia. Ecco perché ho deciso di dare spazio alle storie, prima che agli annunci disperati. Sono convinto che bisogna essere davvero ben motivati prima di decidere di prendere con sé un amico animale, anche a costo di andare contro quello che ci direbbe tante, troppe volte il cuore. Quindi a chi mi volesse eventualmente contattare ( berniealbatross@gmail.com ) dico subito che non ho nessuna intenzione di "disfarmi" di cani e gatti, che non li vendo e/o regalo ma che sono solo disposto a far incontrare i miei amici animali con altri amici umani per vedere se scatta quella scintilla di simpatia reciproca e quindi la voglia di passare la vita insieme.