sabato 3 ottobre 2009

Urgente Riparo per la neve per Bernie

Sono 10 anni che ho dedicato ai cani e gatti di Castel del Monte che stanno per finire: si cambia registro, la firma la mette un terremoto, quello di aprile scorso che ha lesionato la casa che era diventato il rifugio (inadeguato ma pur sempre rifugio) per tanti cani e gatti randagi con cui ho condiviso tutto. Il 20 settembre 2009 è scattata l'ora X: è arrivata una ditta a portare via tutto quello che c'era rimasto in casa per poter inizare i lavori di messa in sicurezza ma le mie cose sono ancora qui, ché non ho un posto sicuro dove portarle. L'inverno qui è già iniziato e tra poco arriverà la neve. Sono da solo a seguire personalmente 37 cani (con il solo aiuto a distanza di poche donazioni per le crocche) e vivo in una tenda accanto ai recinti in cui si trovano. Sono tutti animali "miei" nel senso che sono miei amici e io sono "loro". Tutti in comune hanno un'origine: la strada. Tutti randagi abbandonati e figli di randagi. Li ho fatti sterilizzare tutti (le fammine almeno e alcuni maschi) con l'aiuto della asl dell'Aquila. Ogni tanto nuovi abbandoni e si ricomincia... Come da altre parti ci sono emergenze simili e si chiede aiuto, così mi trovo a chiedere aiuto non tanto per me direttamente (ché potrei starmene comodamente al caldo in albergo pagato dallo stato) ma per i miei amici pelosi che hanno solo me e che non potrei seguire nel periodo invernale durante le nevicate che cadono qui in montagna. Ho paura di non poter essere con loro nei momenti più difficili, durante le bufere che a volte spazzano per più giorni di seguito questi luoghi. La maggior parte di loro ha più di dieci anni e ha vissuto in casa con me da parecchio (non sono più abituati a dormire in mezzo alla neve da soli). Non mi fa paura dormire da solo in tenda nei boschi circondato solo da loro, ché sono la mia forza, la mia vita. Aiutatemi a restare vicino a loro, anche per poter lavorare ad un progetto di oasi-parco-canile (non riuscirei mai a concentrarmi sul lavoro sapendoli da soli al freddo e senza poter far sentire la mia presenza a loro e io sentire la loro). Spargete la voce, chiedete in giro: serve una roulotte o un camper o una mobilhome o una casina di legno...qualunque cosa sia trasportabile (gratuitamente o quasi) su ruote.

Grazie

Bernie


Se volete partecipare o tenervi informati su come sta andando la raccolta fondi potete accedere al gruppo relativo su FaceBook cliccando qui.

Se volete contattarmi direttamente, questi sono i miei telefoni: 3339209840 - 3386109788 - 3405950070 - 08621965879 e la mia email è sempre berniealbatross@gmail.com

Chi volesse fare una donazione può versarla sul conto Banco Posta intestato a Bernardino Cenci – Codice Iban: IT23N0760103600000048710917 – Codice Bic/Swift: BPPIITRRXXX o sulla Poste Pay n° 4023600427098167 intestata a Bernardino Cenci.

lunedì 14 settembre 2009

Aggiornamenti da Caramella...

E' andato tutto ok!!! Non dovrà fare l'intervento per la rimozione del callo osseo perché non ce n'è: il problema non era osseo, come si credeva, ma muscolare dovuto ad una forma lieve della malattia MMM (una patologia degenerativa dei muscoli facciali del cranio). In pratica potrebbe aver avuto, da cucciola, questa malattia che le ha provocato, in questa forma lieve, una fortissima infiammazione su un ramo della mandibola, questo le ha provocato un grande fastidio che l'ha spinta a rosicchiare quello che trovava di duro. Il caso ha voluto che ci fossero due spuntoni di ferro che sporgevano dalla neve e ci è rimasta incastrata, con la testa bloccata al suolo e rovesciata e i due ferri conficcati uno dietro il palato e l'altro sotto la lingua...
...quando la trovai la sera fu lei a guidarmi con un lamento, ché non la vidi subito coi fratelli. La neve sotto di lei si era sciolta sotto il calore del suo corpicino e non poteva muoversi. A me si è fermato il cuore e, al buio, con la sola lampada tascabile non riuscivo a capire come fosse bloccata in quella posizione. Anche toccandola, credetemi, non riuscivo a capire come potesse essersi incastrata in quel modo: il terreno è in leggera pendenza in quel punto e quei ferri erano sporgenti ma verso valle, quindi lei deve esserci per forza salita sopra e con la testa in giù aver iniziato a infilarseli in bocca e poi è scivolata, quando le si sono incastrati, capovolgendosi... E' difficile da capire e lo è stato per me allora...
...comunque, una volta capita la posizione dei ferri, l'unica manovra possibile (credevo allora, nel panico) era di fare a ritroso il percorso che avevano fatto i ferri e andava fatto subito... (solo poco dopo averla liberata mi sono ricordato che nella baracca avevo il tagliabulloni a tenaglia...). Ho dovuto tentare ben tre volte di rimetterla in posizione, ma, tra la neve e il fango, mi scivolava sempre. Lei nemmeno un lamento, al massimo tratteneva il fiato se la forzavo un po'... Ho dovuto prendere tutto il "coraggio" che avevo per metterle le dita in bocca e guidare i ferri uno sotto il palato ad uscire dalla carne e poi strusciare sotto i molari superiori e poi l'altro ad estrarlo da sotto la lingua... Ne è uscito un fiotto di sangue che ho subito tamponato con la neve per fermare l'emorragia... Non avevo idea dell'entità del danno e se la piccola sarebbe sopravvissuta.
Certo era che non potevo lasciarla lì quella notte. Allora la avvolsi in un telo dorato di quelli da soccorso e attraversai i campi innevati a piedi con lei in braccio, incartata come una caramella (da lì il nome). Già nel recinto, appena liberata, aveva tentato sia di bere che di mangiare, ma la faccina era gonfissima e la mandibola vistosamente deviata di lato. Pensavo fosse dovuto sia al trauma che alla manovra che avevo dovuto mettere in atto per liberarla. Mi sentivo uno straccio pensando di averle fatto chissà che danno irreparabile. Oggi ho scoperto che quello che pensavo non era esatto: quel gonfiore era dovuto in parte al trauma meccanico, ma principalmente alla malattia MMM, che in questi casi si risolve nel giro di 24 ore spontaneamente.
Infatti già a casa sembrava stesse meglio, anche se un po' intontita, e il giorno dopo, alla asl, il veterinario che l'ha vista mi ha fatto notare che la mandibola era tornata a posto da sola (le era bastato bersi un ciotola d'acqua, tenendo molto il muso a mollo per la difficoltà a lappare normalmente, che le ha fatto spurgare più velocemente il gonfiore) e che dovevamo comunque aspettare per vedere come sarebbe evoluta la situazione. Col tempo Caramella sembrava essersi ripresa e mangiare abbastanza normalmente, anche se la sua bocca qualche segno l'aveva non perfettamente normale. Quei segni che poi sono saltati fuori con le prime lastre, dopo il blocco della mandibola ormai, credo, quasi un mese e mezzo fa: sembravano callosità osse (e potevano esserlo visto il trauma) ma in realtà erano lesioni muscolari che avevano creato delle aderenze tra osso e muscolo, impedendo la corretta articolazione.
Questo è saltato fuori oggi dalla risonanza magnetica che, per fortuna, grazie all'impegno e all'attenzione dei veterinari che l'hanno eseguita, è stata fatta senza tracheotomia, con anestesia in vena più leggera e ossigenando il cane, in modo che, al minimo accenno di reazione neurologica negativa, si sarebbe potuto intervenire immediatamente in sicurezza. E' andato tutto bene e la diagnosi è che deve fare una terapia cortisonica per quindici giorni e una costante fisoterapia per farle allungare di nuovo i muscoli bloccati: le va forzata progressivamente, ma delicatamente, la bocca ad aprire, almeno tre volte al giorno per 5-10 minuti a volta.
Se ci saranno effeti positivi a questa terapia (anche un solo millimetro in più nell'apertura sarebbe significativo), si dovrà continuare con una terapia analoga (e molto costosa) per altri sei mesi...

Certo è che siamo stati fortunati: la forma grave di questa malattia non impedisce una vita pseudonormale al cane, ma può portare una serie di complicanze nel tempo, tali che, in alcuni casi, si deve addirittura ricorrere all'eutanasia...
Ora Caramella ha bisogno ancora delle nostre attenzioni, oltre che del nostro amore, e di fare tanta tanta ginnastica con la bocca (le faremo avere una bella scorta di cose buone da rosicchiare per esercitarsi). Le spese mediche sono state ulteriormente scontate dall'equipe dei veterinari che la stanno seguendo, ma non sono finite...
Per ora è tutto e vi aggiungerà semmai qualcosa Beatrice appena si connette, casomai avessi dimenticato qualcosa.
Intanto vi ringrazio tutti per esserci sati vicino e per il bene che anche voi volete a Caramella. Grazie a tutti!
I ♥ Caramella!...
Zio Bernie

giovedì 6 agosto 2009

Breve storia di Caramella


Mi scrive Beatrice, la "mamma" adottiva di Caramella, la storia delle sue ultime vicende da quando vive con lei in Toscana. Io non posso che riportare le sue parole e farle da tramite per chiedere aiuto per questo tesoro di cane, così fortunata per un'adozione splendida insieme a suo fratello, Poldo (Sonny Nasorosa), così sfortunata per un problema alla mandibola da quando ebbe quell'incidente con la rete del recinto qui da me...

Storia di Caramella…

“Caramella?” Mi dicono “Non ti risponderà mai, ad un nome del genere!”

Ma io gliel’ho voluto lasciare quel nome, perché fa parte della sua storia…

E’ arrivata in azienda con il fratello Poldo, all’età di 4 mesi. Fin dall’inizio mi chiedevo perché infilasse sempre il muso dentro la ciotola spingendo forte sul fondo quando mangiava, con il risultato tra l’altro di avere sempre la pappa appiccicata dappertutto, oppure, perché bevesse soltanto quando il livello dell’acqua fosse piuttosto alto, infilando tutto il muso dentro e facendo le bollicine col naso… L’ho capito il giorno in cui, osservandola meglio, mi sono accorta che teneva la bocca serrata e l’occhio destro stava lacrimando…

Quel giorno, ho tentato inutilmente di farle schiudere le mascelle, ma lei lacrimava ancora di più e la sua bocca sembrava una morsa d’acciaio. Per quasi un settimana l’abbiamo alimentata spingendole tra i denti la pappa, nel frattempo abbiamo fatto delle radiografie che hanno rivelato qualcosa alla parte destra della mandibola inferiore. La differenza tra la parte destra e la sinistra è oltre i due centimetri.. Evidentemente Caramella aveva subito un trauma recente, forse giocando con il fratello, su un punto già compromesso, e questo aveva acutizzato il problema. In seguito la tensione si è leggermente allentata e caramella riesce ad aprire la bocca di 2 centimetri. Non può cibarsi di bocconi troppo grandi, ma riesce ad alimentarsi a sufficienza, grazie anche al nostro aiuto. Abbiamo cercato un ortopedico che potesse fare una diagnosi, prima su Firenze, poi Roma, ma i costi di una tac arrivano a 600 euro... Finalmente, una settimana fa, una clinica di Montecatini si è offerta per una visita ortopedica gratuita a Caramella. Il medico che l’ha visitata è stato estremamente scrupoloso, ma anche lui ha bisogno di ulteriori esami, una nuova radiografia con anestesia, una elettromiografia ed una biopsia muscolare. Tutto questo per capire meglio che tipo di lesione ossea c’è a livello mascellare e per escludere una malattia terribile, che purtroppo ha gli stessi sintomi che presenta Caramella, si chiama M.M.M. ed è una degenerazione progressiva ed incurabile dei muscoli del muso.

Inoltre, sul capo di Caramella pende la spada della calcificazione: adesso ha poco più di 7 mesi, ma se non viene curata, la calcificazione naturale delle sue ossa rischia di bloccare, per sempre, quel muso dolcissimo... C'è chi mi ha suggerito di prendere in considerazione di doverla abbattere, in un futuro, proprio per questo rischio... Ho reagito dicendo che l'avrei nutrita anche con la cannuccia, se fosse stato necessario, ma mi è stato risposto che la bocca bloccata avrebbe avuto conseguenze ben peggiori dell'impossibilità a nutrirsi: il respiro e la traspirazione sarebbero compromessi, per non parlare delle conseguenti infezioni eccetera eccetera...

Non posso, non voglio neanche pensare di dover sopprimere una creatura splendida, dolcissima, piena di vita e così giovane come lei...

La clinica di Montecatini è disposta a farci un cospicuo sconto, ci chiede infatti solo 270 euro per gli esami diagnostici… purtroppo però, in questo momento per noi anche quella cifra è difficilmente reperibile…

Beatrice


Le spese in vista sono quindi cospicue, nonostante tutta la disponibilità dei veterinari consultati, ma noi non vogliamo lasciare nulla di intentato e quindi vi chiediamo di darci una mano, là dove noi non arriviamo economicamente, per riportare la vita di questo essere meraviglioso (e quindi anche di chi la ama) ad un livello "normale", ad una vita che possa essere vissuta.

Per mandarci un aiuto potete versarlo sulla (NUOVA) Poste Pay numero 4023600561370513

intestata a Claudio Giuseppe Pini (il compagno di Beatrice)

Grazie a tutti quelli che ci aiuteranno!


giovedì 16 luglio 2009

Pisellone torna a casa...

Finalmente sono riuscito ad andarlo a riprendere al canile sanitario di Collemaggio a L'Aquila, dove lo avevo portato un po' di tempo fa in gravi condizioni in seguito alle ferite riportate per le lotte per due femmine in calore.
Due passi indietro per capire chi è Pisellone e la sua storia in breve. L'ho visto in paese circa 5 o 6 anni fa, insieme ad un'altra cagnolona come lui, arrivati da non si sa dove, due cuccioloni di nemmeno un anno. Lui aveva un collare di catena di acciaio già stretto, segno che erano stati a contatto con l'uomo, forse di qualcuno che li aveva smarriti/abbandonati . Entrambi molto diffidenti, lui più timido, lei molto nervosa reattiva (ringhiava e abbaiava al solo avvicinarsi). Io li incontravo nelle mie passeggiate serali con i miei cani e ho potuto avvicinarli solo grazie a loro, quel tanto che è bastato a fare alcune foto.
Dopo alcuni mesi la femmina ha partorito tre splendidi cucciolotti, che purtroppo ho visto per la prima volta quando erano già di una quarantina di giorni e già diffidenti come la madre. Portando loro regolarmente da mangiare ho conquistato la fiducia anche di Pisellone, che nel frattempo era diventato un bel pastore abruzzese di una 40ina di chili. Crescendo di taglia, le maglie del collare che era già stretto, gli sono entrate nell carne per alcuni cm provocandogli una brutta infezione che è poi degenerata in cancrena, da cui poi è guarito spontaneamente (non potevo somministrargli nemmeno dei banali antibiotici in quanto non riuscivo a vederlo regolarmente e/o a toccarlo).
Un bel giorno si è lasciato andare e si è fatto tagliare la catena con le tenaglie (molti anelli ho dovuto tagliarli su due lati per estrarli dalla carne). Da allora mi sono conquistato la sua fiducia, anche se lui è sempre rimasto un cane molto diffidente e che non si lascia avvicinare facilmente da chi non conosce molto ma molto bene.
I tre cuccioli sono cresciuti e una è la lupacchiotta mamma di Caramella (di cui vi darò presto notizie e per cui serve un grande aiuto). Stanno sempre insieme in un branco che ha visto perdere la matriarca dopo che ero riuscito a farla sterlizzare, ma che è cresciuto di numero con le ultime cucciolate. Ora è stabile a sette, di cui due femmine giovani nate esattamente un anno fa. Quelle stesse che poche settimane fa sono andate in calore e per cui si sono azzuffati tutti i maschi non sterlizzati (anche dentro i recinti...). Da queste lotte, durate diversi giorni, ne sono usciti malconci in molti (oltre a Lillo che è morto): Blanco aveva un brutto foro sopra l'occhio sinistro, Spartaco e Pisellone (padre e figlio) invece si erano scontrati molto a lungo e avevano tanti tagli e fori da morsi un po' ovunque tra la testa e il collo. Pisellone aveva delle brutte lacerazioni sull'orecchio destro. In una di queste, per un'ondata di caldo eccezionale di molti giorni, si erano sviluppate delle larve di mosca gigantesche che nel giro di poco tempo gli hanno letteralmente divorato l'orecchio.
Non avevo idea di come fare per curarlo né come fare per prenderlo e portarlo da un veterinario... Potevo solo sperare che guarisse da solo come aveva già fatto in passato... Purtroppo non è stato così. Per fortuna mi hanno avvertito che un cane "morente" (data la puzza della cancrena) si era rifugiato nel garage dell'albergo. Intuendo di chi si trattasse sono arrivato già in ansia. Lui ha riconosciuto subito la mia auto e mi è venuto incontro stremato. L'ho avvolto in una coperta di pile e, caricato in macchina, siamo corsi all'ambulatorio del canile sanitario. Per fortuna sono riusciti a salvarlo nonostante le condizioni gravi ma è stato necessario amputargli il padiglione auricolare per intero. Si è ripreso abbastanza bene e qualche giorno fa è stato anche sterlizzato.
Avrei voluto già rimetterlo in un recinto tutto per lui, ma mi sono ritrovato di nuovo da solo a fare tutto e, nonostante i miei sforzi, non sono riuscito ancora a completare l'opera. Lui però si è riambientato immediatamente e ha tranquillamente ripreso il posto di leader all'interno del branco (solo qualche ringhiata tra lui e Spartaco ma niente di più). Ora stanno sempre al fresco in mezzo alla vegetazione che cresce rigogliosa intorno al mio campo e non si allontanano mai molto. Confido in questo per poter chiudere con la rete alcuni cespugli in cui si riparano: una volta abituati a poter entrare e uscire liberamente, potrei chiuderli dentro senza allarmarli troppo e riuscire a catturare le due cucciolotte da sterlizzare.

mercoledì 8 luglio 2009

Lavori al recinto

Ieri è venuto Gabriele, un volontario di Roma, a darmi una mano. Insieme abbiamo tagliato erbacce e rovi per fare spazio per un nuovo recinto di emergenza. Bisogna fare in fretta per terminare un ricovero per il capobranco che è in degenza al canile sanitario di L'Aquila (ve ne parlerò meglio più avanti) e per le due cucciolone che sono andate in calore poco tempo fa. Andranno sistemati meglio anche gli altri recinti e costruite delle piccole casette in legno per aiutare a superare l'inverno i cani che erano in casa con me e che non sono più abituati a vivere costantemente all'aperto anche in mezzo alla neve (che qui arriva presto e quella che rimane al suolo per mesi cade già verso il 19 novembre, che non è poi così lontano).
Un saluto a tutti quelli che mi seguono e che mi stanno aiutando. Ciao e grazie.

lunedì 6 luglio 2009

...un nuovo recinto, un nuovo inizio...

Oggi mi sono stati consegnati i materiali per realizzare delle nuove recinzioni per accogliere il branco dei randagi tra cui le due femmine giovani ancora non sterilizzate. Sono giorni febbrili questi, in cui si lotta contro il tempo e contro i mezzi limitati alle mie braccia e all'aiuto a distanza di tante persone generose, tra cui, ogni tanto, qualcuno viene anche di persona a dare una mano.
Colgo l'occasione per ringraziare tutti iniziando a pubblicare le foto dei materiali e, via via che procederanno, quelle delle recinzioni, della casetta per i cani, delle gabbie trappola per i gatti, ecc...
Ancora grazie a tutti e scusatemi per i miei lunghi silenzi qui sul blog.

giovedì 11 giugno 2009

Ciao Lillo...

Ciao Lillo... amico mio, te ne sei andato anche tu...
L'8 giugno ero salito in paese per controllare la casa e le nuove lesioni portate dalle continue scosse di terremoto. Ci dicono di "assestamento" ma i danni continuano ad aggravarsi. Ero frastornato e non sono tornato subito giù a valle da te e dagli altri amici pelosi. Quando sono rientrato verso le ventuno tu mi sei venuto incontro nel recinto. Avevi lo sguardo spento e non allegro e festoso come sempre. Ti ho accarezzato per farti sentire il mio contatto mentre mi stavi vicino con gli altri. La mia mano ha trovato il tuo pelo non più liscio e morbido ma secco e appiccicato, come incrostato. Nel buio ho cercato di illuminarti meglio con la lampada e ho visto che sanguinavi e avevi delle ferite. Controllando meglio ho subito capito che eri stato aggredito dai tuoi stessi compagni e ferito in più punti: alle zampe e alla testa erano ferite non così gravi da farmi temere per la tua vita, al collo, invece, avevi una profonda lacerazione con scollamento della pelle molto estesa. Da quella ferita gocciava sangue...da ore...
Ero nel panico. Telefono a tutti quelli che penso potrebbero aiutarmi, per portarti le prime, cure per trasportarti da un veterinario che potesse ricucire le tue ferite e fermare l'emorragia. Intanto ho cercato tra i medicinali tutto quello che potevo usare per aiutarti a prendere tempo, sapendo che a quell'ora sarebbe stato difficoltoso trovare un aiuto utile.
Solo dopo molte telefonate mi è stato passato il numero di un veterinario che aveva dato la reperibilità continua presso una tendopoli di L'Aquila. Mi ha detto di portarti subito che ci avrebbe aspettato. Ho scaraventato via tutto il contenuto del baule della Y10 per potertici sistemare comodo sopra teli e asciugamani. Siamo partiti dovendo fare deviazioni per via di una strada interrotta e siamo arrivati a destinazione solo verso mezzanotte. Ci hanno accolti il Dottor Mauro Danzè e due volontarie dell'unità cinofila della Croce Rossa. Tu non li avevi mai visti ma li hai guardati alzando lo sguardo a fatica e hai scodinzolando loro per salutarli. Di te ricorderò sempre questa caratteristica di giovialità con le persone (e non solo). Non un guaito, non un lamento. La fiducia totale in chi tentava di salvarti.
Ti è stata fatta un'iniezione per addormentarti in modo da poter pulire ed esaminare tutte le ferite. L'intervento è durato due ore ed è stato condotto con cura e professionalità e, soprattutto, con amore. Ti sono stato vicino tutto il tempo accarezzandoti, tenendoti la testa. Il sangue mi aveva tinto le mani di rosso carminio cupo. Continuavi a perderne tanto, lentamente, a intervalli irregolari. Tantissimi i punti di sutura, anche ai muscoli in alcune zone. Rimosso il tessuto necrotico. Richiuse le ferite. Somministrati antibiotico, antidolorifico, fatta flebo per idratarti, fatte tutte le manovre possibili in quella situazione... Purtroppo le tue condizioni erano gravi e i mezzi a disposizione non erano quelli di una clinica veterinaria, completamente attrezzata, in cui si sarebbe anche potuto tentare una trasfusione e qualche manovra in più per aiutarti (in una situazione di emergenza come quella del terremoto era anche troppo quello che c'era...). Ciò nonostante eravamo fiduciosi che ce l'avresti potuta fare a sopravvivere quando ti abbiamo sistemato nella gabbia in cui ti saresti riposato...Ti ho salutato verso le quattro di mattina per tornare al campo e poi riscendere da te nel pomeriggio... Invece... Alle sette e trenta il veterinario è passato da te a controllare la situazione. Tu hai sollevato la testa a fatica. Respiravi male. Avresti voluto salutarlo come facevi sempre, scodinzolando felice. Le tue forze però erano finite. Hai abbassato la testa e ti sei spento... Avrei voluto restarti vicino ancora (e vorrei tanto averlo fatto) ma temevo che potessero esserci altre risse nei recinti: cagne in calore lì vicino, scosse di terremoto,... avevano contribuito a scaldare l'aria tra compagni di vita che convivevano insieme da anni senza mai troppi problemi...Invece quel giorno solo voi sapete bene cosa è successo. Io posso solo immaginarlo, conoscendovi, fare congetture per farmi una "ragione" di quello che potrebbe essere accaduto davvero. Una banale discussione che, in un altro momento, si sarebbe conclusa con qualche ringhio e qualche borbottio, quella volta, per un insieme di cause, ha messo in moto un meccanismo per cui tu sei stato aggredito da più cani insieme che ti hanno ferito gravemente. Tu forse hai cercato di difendere Nerone da Pippo che spesso gli fa atti di dominanza per questioni di territorio. Ti ho visto altre volte prendere le difese di chi veniva sottomesso e aggredito "ingiustamente". Ho visto che avevi un cuore grande grande in questo, incurante di quanto rischiavi e sempre pronto a metterti in mezzo per bloccare chi faceva un sopruso. Anche se la tua taglia era quella di un cane da caccia, la tua statura morale e il tuo coraggio erano quelli di un leone. Amavi anche startene per conto tuo, per non dare fastidio, per non innescare competizioni per il territorio. Stavi bene con gli altri cani, non avevi timore di nessuno essendo vissuto tanto in strada. Mi hai trovato tu. Tu mi hai adottato. Tu mi seguivi sempre, anche se eri capace di scomparire per delle ore in mezzo ai boschi correndo e annusando in giro.Sei sempre stato libero, anche chiuso in casa, in un recinto... e da essere libero te ne sei andato...
Ora il tuo corpo riposerà accanto ai resti della vecchia matriarca che era Miele e accanto a quello che resta di Foxy...
Ti voglio ricordare così......mentre mi corri incontro felice, libero nei prati bagnati dalla pioggia....

...mentre ti rotoli sulla schiena scalciando e stiracchiandoti tutto, gorgogliando di piacere, manifestando a me e al mondo la tua gioia di vivere...
Grazie per tutto quello che mi hai trasmesso, per tutto quello che mi hai insegnato...
Ti voglio bene, amico mio, corri felice sul Ponte dell'Arcobaleno e salutami tutti i nostri amici che sono già lì...
Ciao Lillo!

martedì 26 maggio 2009

Ciao Foxy...

Temevo di dover scrivere questo articolo dal giorno della tua scomparsa. Oggi ho avuto una triste, macabra conferma: Bimbo ha riportato in bocca quello che restava della tua testa. I tuoi compagni ti avevano trovata nei giorni scorsi, ma io avevo intuito dall'inizio quello che ti era successo. Una svolta sbagliata svolta (io con Riky e Gegia da un versante della montagna e tu dall'altro), durante la nostra ultima passeggiata insieme, sei rimasta tagliata indietro nel rientrare al campo base. Ti hanno intercettato i sette randagi del branco e io non mi sono accorto dell' abbaiare diverso dal solito: non era la solita baruffa, ma una vera e propria mattanza. Quello che a noi umani shocca molto, ma che tra gli animali è una delle regole basilari della sopravvivenza è proprio che i più deboli, se isolati, debbono soccombere. Non c'è cattiveria, né malignità, né premeditazione, come in ambito umano, solo una cruda e dura legge di natura.
Comunque di te voglio ricordarmi come di una simpatica pazzerella che amava accompagnare tutti insieme a Braccobaldo. Con lui ne avete passate tante quando stavate in strada come randagi. Con lui ne avete combinate altrettante, spesso ai danni dei gatti della zona. Poi vi siete uniti al nostro gruppo: con me e gli altri cani e gatti di casa (anche loro venuti tutti dalla strada) siamo stati tanto tempo insieme, tanti anni felici, tra alti e bassi, ma comunque felici.
Mi dispiace molto di non aver capito al volo quello che ti stava succedendo e di non averti salvata anche questa volta, ma spero tanto che tu ora possa correre libera e felice sul ponte dell'Arcobaleno insieme a Zoe, Alice e gli altri...
Ti bacio e ti abbraccio forte
Ciao Foxy!

sabato 23 maggio 2009

Camilla salva... per un pelo!

Stamattina all'alba mi hanno svegliato i latrati di tutti i miei cani che mi avvertivano: gli altri randagi avevano trovato una preda e l'avevano messa alle strette. Il più velocemente possibile sono uscito dalla tenda e sono salito in macchina per andare a vedere. Erano tutti e sette i randagi del branco (che sfamo e che mi seguono sempre quando non sono coi miei cani) che abbaiavano furiosamente verso un cespuglio di rovi dentro al quale presumevo ci fosse un cinghiale. Allora mi sono avvicinato con cautela: il cinghiale non teme molto i cani, ma l'avvicinarsi di un umano lo mette facilmente in agitazione e cercando scampo potrebbe anche caricare. Invece dai rovi è uscita Camilla, che, sentendosi circondata, non è riuscita a raggiungermi e ha cercato di fuggire verso il recinto. In campo aperto però è stata subito raggiunta dagli altri cani. Io ero subito dietro di loro e ho evitato il peggio, consentendole una ritirata strategica.
E' un equilibrio molto precario con loro perché mi trovo a dover far condividere lo stesso territorio a dei cani di due branchi distinti e diversi: i "miei" del recinto, che escono solo in passeggiata con me e che sono rimasti in tredici da quando non c'è più Foxy, e i sette randagi che sono sempre liberi e di cui solo il maschio anziano si fa avvicinare e toccare solo da me. Quando usciamo in passeggiata basta aprire il cancello del recinto e siamo già a spasso. Undici missili terra-aria ululanti si proiettano felici lungo la strada bianca che porta al campo travolgendo chiunque si trova sulla loro traiettoria (ma ci siamo solo noi in realtà). Se ci sono i sette randagi è sufficiente controllare che si scansino per tempo e che non scoppino risse (con me presente c'è solo qualche abbaio) e poi torno indietro a prendere Gegia, la vecchietta con un occhio solo per metterle il guinzaglio (che serve solo ad impedirle di tornarsene in paese quando mi perde di vista) e andare a prendere anche Riky nel suo recinto per portare anche lui al guinzaglio (a lui serve ad impedire che attacchi Pippo, l'altro cane dei miei con cui si è scontrato più volte e che l'ultima l'ha ridotto in fin di vita). Quindi procediamo per i campi e le montagne intorno, liberi e tranquilli. Succede a volte che qualcuno resti indietro, ma non è una cosa grave di solito, visto che non ci allontaniamo mai molto e che tutti conosciamo bene la zona avendola frequentata per anni. Purtroppo ieri pomeriggio sono rimasti "indietro" (ma chissà dov'erano andati, dietro a quale pista odorosa) in tre Pippo, Nerone e Camilla.
Per Pippo non ero molto preoccupato, per due motivi: primo perché è un bel bestione (lo vedete nella foto che segue) e non si fa mettere in mezzo facilmente e secondo perché si fa un giretto e torna da solo al recinto, anche senza gli altri.

Per Nerone e Camilla invece ero un bel po' preoccupato: il primo è già stato aggredito e ridotto in fin di vita dallo stesso branco per ben tre volte quando era libero in strada anche lui come randagio (e da allora se ne tiene ben a distanza, a volte per questo scappa anche lontano da me), mentre Camilla, pur essendo molto agile e scaltra, è una taglia media (sui 25 kg) e non può tenere testa in alcun modo ai sette randagi che sono tutti più grandi di lei (tutti di tipo pastore abruzzese).

Ieri sera erano tornati, tardi, solo Pippo e Nerone e io sono stato in giro dalle 18 alle 00.30 per tenere sotto controllo il branco e cercare di lasciare libera una eventuale via di fuga verso il campo a Camilla, rimasta ormai isolata. Solo stamattina, quando ormai la davo già per spacciata, avendo anche incontrato un grosso cinghiale molto vicino al recinto, ho avuto la felice sorpresa di ritrovarla sana e salva.
Cosa che spero di poter rivivere anche con Foxy, che mi è stata segnalata più volte a L'Aquila, ma che ancora non ho potuto ritrovare.
Intanto un Urrà per Camilla che è tornata tra noi, sana e salva e... affamata.
^___^b

giovedì 14 maggio 2009

Foxy è sparita

Sabato 9 maggio 2009 siamo andati a fare la solita passeggiata nei campi, io e tutti i 14 cani che erano con me in casa e con cui vivo accampato dal 12 aprile scorso. Con noi c'era anche Foxy, una meticcia di pastore abruzzese di una decina di anni. Lei è un carattere indomito e conosce questi luoghi dalla nascita: i boschi con i cinghiali e le greggi con i cani da pastore non hanno segreti per lei e neanche disdegna la compagnia umana con cui ama accompagnarsi volentieri. Tutto mi aspettavo tranne di non vederla più tornare. E' capitato molte altre volte che lei sbucasse all'improvviso dai cespugli, magari tutta infangata, ma felice delle sue scorribande in esplorazione, anche dopo molte ore. Per questo motivo aspettavo fiducioso di rivederla da un momento all'altro.

Ho cominciato subito a cercarla però, perché sabato siamo usciti di pomeriggio inoltrato invece che di mattina e la sera arrivano altri sette cagnoni randagi al nostro campo per mangiare anche loro un po' di crocchette. Vedendola isolata avrebbero potuto anche aggredirla e non volevo corresse rischi inutili. Quindi ho iniziato subito le perlustrazioni a piedi e in macchina, ma sempre con esito negativo, anche nei giorni seguenti. E' davvero sparita? O potrebbe essere stata presa da qualcuno che, vedendola molto docile, avrebbe potuto pensare che si fosse persa o fosse stata abbandonata? Non so più cosa pensare e il sospetto che si sia potuta trovare in difficoltà tali da non poter tornare spontaneamente come al solito mi riempie di angoscia. Vorrei poter sapere che sta bene, che qualcuno si sia innamorato di lei e abbia deciso di adottarla. Non desidero esserne il "proprietario" a tutti i costi (tanto è vero che già erano stati pubblicate le sue foto negli annunci delle adozioni), ma qui con me non le mancava più niente ultimamente e insieme agli altri cani si era davvero rimessa in forma (lo potete vedere dalle foto). Per me è una di famiglia ormai, dopo tanti anni passati insieme, e mi piacerebbe molto rivederla.
E' tatuata all'interno della coscia sinistra col numero 49AQ245BS, dove 49 AQ sta ad indicare la provincia di appartenenza e 245B il numero progressivo di identificazione presso la asl 4 di Collemaggio dove è stata sterilizzata diversi anni fa dal dottor Roberto Mancini che le ha anche tatuato una S finale ad indicare la sterilizzazione.


Al momento dell'ultima passeggiata insieme a noi indossava un collarino di nylon giallo con fibbia di plastica nera. Ha anche il microchip di cui però, al momento, non ritrovo la matricola.
Spero che vogliate aiutarmi ad avere sue notizie diffondendo al massimo questo appello in tutta Italia e presso tutte le asl e i veterinari, dove potrebbe comparire nel caso qualcuno la volesse adottare. Vi prego di darmi qualsiasi indizio mi possa far saper dove si trova. Mi piacerebbe tornare a fare passeggiate con lei, insieme agli altri. Ora non abbiamo più problemi di spazio e di cibo e la convivenza inizia di nuovo ad essere piacevole.
Grazie a chiunque mi volesse aiutare a ritrovarla.

Per informazioni e/o segnalazioni:
Bernardino 3339209840 - 3386109788 - 3405950070
berniealbatross@gmail.com

martedì 5 maggio 2009

Ciao Micio...


Ciao Micio, dolce amico mio... te ne sei andato oggi, poco fa, investito da un'auto che non ti ha dato scampo, nonostante il limite di 10 km/h e le barriere bianche e rosse che delimitavano una strettoia sotto un muro "pericolante"... Sei anche tu un'altra vittima indiretta del terremoto. Tu che ti eri salvato da cucciolo dopo una grandinata formidabile che ti aveva letteralmente sepolto vivo e da cui tua mamma Trilly ti aveva estratto in ipotermia avanzata portandoti da me che avevo potuto riscaldarti col mio corpo fino a farti riprendere per poi tenerti con me. Tu eri molto affettuoso con me, più degli altri e ti ricorderò in un posto speciale del mio cuore. Avrei voluto metterti in salvo con gli altri gatti mandati a Roma ma il trasportino era difettoso e sei riuscito a scappare per restarmi vicino, fuori dalla nostra casa lesionata che oggi aspettava un'ulteriore verifica da parte dei vigli del fuoco.
Domani saresti potuto partire per riunirti agli altri gatti ma la tua storia è andata, purtroppo, in modo diverso. Ora provo tanta rabbia ma so che mi passerà e che mi ricorderò sempre bene di te, come eravamo uniti in questa foto che ci siamo fatti insieme solo due anni fa...
Ciao Micio...

giovedì 16 aprile 2009

Terremoto & dintorni


Sto scrivendo da una postazione di fortuna nella tendopoli di Castel del Monte. Siamo in salvo e possiamo raccontarlo e di questo sono grato. Le difficoltà sono tante ma tiriamo avanti. Impressionante è stata la catena di solidarietà da ogni parte d'Italia. Non ho la forza di raccontare tutto né di testimoniare con le mie foto come di consueto. Per ora ringrazio tutti quelli che mi stanno aiutando e che mi sono vicini e rimando a una testimonianza di un gruppo di volontari che si è mobilitato per venirmi ad aiutare a mettere in salvo i cani e gatti che avevo in casa con me:

lunedì 30 marzo 2009

Flic & Patty adottati

Flic e Patty sono da ieri sera nella loro nuova casa (una fattoria didattica) in provincia di Rimini. Sono venuti a prenderli in auto i membri della loro nuova famiglia, tra cui un bambino. Il viaggio è stato un po' traumatico per tutti, per via delle curve delle strade di montagna e della non reciproca conoscenza (oltre che del forte odore che avevano i cuccioli). Oggi è stato fatto loro un bel bagnetto e si sono messi in posa per le foto che vedete, gentilmente mandatemi dai loro proprietari col telefonino.

A breve il viaggio per portare Caramella in provincia di Vicenza e Sonny Nasorosa in provincia di Prato. Sto completando i preparativi per affrontare questa nuova odissea. Ci siamo quasi.
Per Dixie ancora nessuna richiesta.

domenica 15 marzo 2009

Caramella, Flic, Sonny, Patty & Dixie

Caramella sta bene, sta ancora con i gatti ed è stata richiesta da una famiglia della provincia di Vicenza: Sonny (Nasorosa) è stato richiesto da una famiglia della provincia di Prato. Mercoledì 18 sarà finalmente possibile inoculare i microchip a tutti e 5 i cuccioli. L'antiparassitario esterno è stato messo, il vermifugo verrà somministrato in giornata. Poi si potrà partire per le nuove case, un viaggio lunghissimo ma per due buone sistemazioni.
Caramella andrà a fare compagnia ad una maremmana di 13 anni che già viveva con una pastora tedesca che è mancata di recente e dalla cui perdita sembra non si sia ripresa molto bene. Le andranno a far visita dei gatti di una colonia felina lì vicino e dovrebbe, in pratica, continuare a stare in allegra compagnia come sta adesso.
Sonny dovrebbe andare a fare compagnia ad una cagnolina che sta in una fattoria, in provincia di Prato, insieme a molti altri animali.
Flic dovrebbe andare presso una famiglia nella provincia di Napoli.

Patty e Dixie ancora non hanno avuto richieste specifiche, ma forse per Patty potrebbe esserci una richiesta dalla provincia di Massa-Carrara (attendo conferme).
Tutti questi condizionali sono d'obbligo, in primo luogo perché sarò io a fare i viaggi e quindi mi ci vorrà tempo per raggiungere tutte le destinazioni e poi perché aspetto di vedere questi cuccioli a contatto con i loro adottanti per gioire con loro della nuova sistemazione.
Intanto tutti voi che leggete siete pregati di diffondere comunque l'annuncio il più possibile Grazie.

Bernardino
3339209840
3386109788
3405950070
08621965879
berniealbatross@gmail.com

giovedì 12 marzo 2009

Ciao Biancaneve...


Ciao Biancaneve, vola felice sul ponte dell'arcobaleno. Lì non dovrai più difendere il tuo territorio dagli altri cani e sarai serena. I due lupetti sono disorientati senza la tua guida e, francamente, anche io senza la tua presenza un po' pazzoide. Non mi resta che seppellire il tuo corpo ferito a morte dagli altri cani che tu eri sempre pronta a sfidare portandoti dietro (non so se per estremo coraggio o incoscienza o entrambi) i due lupetti con cui vivevi. Quel branco che già a dicembre ti aveva ridotta in fin di vita e che, oggi possiamo dirlo con una buona approssimazione, non era di lupi, ma di altri cani, randagi e abbandonati come te, che cercano di sottostare come meglio possono alle rigide regole della natura. Quelle regole che spesso vogliono la sopravvivenza di chi è più forte, spesso grazie al numero. Ecco perché tu, una robusta cagnona di almeno 45kg, sia stata sopraffatta da sette cani che da soli avresti potuto anche battere, ma che in gruppo non ti hanno lasciato scampo. Neanche i tuoi fidati lupetti hanno potuto niente per aiutarti, la loro taglia media non glielo ha permesso.
Ti ricorderò per le tue corse sfrenate dietro la mia auto, le tue zampate affettuose e un po' pesanti, la tua gioia e la tua allegra pazzia.
Ciao, corri libera e felice...

domenica 8 marzo 2009

Caramella & C.


Sono nati a fine dicembre 2008, all'aperto, in mezzo alla neve e al gelo di montagna, dove la mamma, una meticcia lupoide-pastore abruzzese di 4 anni, li ha partoriti e accuditi. Li spostava più volte per trovargli sempre la sistemazione migliore, come ha sempre fatto con le cucciolate precedenti. Li ho visti la prima volta che avevano ancora gli occhietti chiusi (meno di 15 giorni) e ho potuto iniziare a toccarli e accarezzarli per abituarli al contatto umano, evitando che diventassero schivi e diffidenti come la mamma e le cucciolate precedenti. Quando hanno iniziato ad aprire gli occhi la mamma li ha spostati di nuovo e li ho ritrovati solo dopo una settimana che già erano in grado di fare dei giretti da soli. Erano diventati già un po' diffidenti e spaventati quando mi avvicinavo, ma nel giro di poco si sono abituati anche ad essere presi in braccio (anche da un bambino che veniva a trovarli con me) e giocavano tranquillamente. Dal paese erano a poca distanza e già c'era allarme per una nuova cucciolata di randagi, allora li ho sposati a valle in un recinto di fortuna dove è entrata anche la madre per allattarli e che, grazie a questo, ho potuto catturare (e far sterilizzare in seguito). La sistemazione è provvisoria e inadatta a cani che saranno a breve di taglia grande per cui ora sarebbe ideale un affido e/o un'adozione. Caramella (la prima a sinistra in primo piano nella foto) la settimana scorsa ha avuto un incidente con la rete del recinto (due spuntoni le sono rimasti incastrati in bocca bloccandola a terra, probabilmente mentre li rosicchiava giocando), questo le ha provocato due profonde ferite una delle quali ha creato un buco di un cm sotto il mento. Visitata dal veterinario della asl e fatta terapia antibiotica ora sta bene e la tengo in degenza in casa insieme ai miei 9 gatti con cui divide cibo e cuccia.

A breve la porterò insieme ai suoi fratelli a mettere il microchip, vaccinare e sverminare. Necessitano di un'adozione urgentemente prima che diventino grandi come i loro genitori.

Adottabili in Lazio, Abruzzo. Controlli pre e post di affido.

Vivaci e affettuosi, dal carattere forte e dominante tipico del pastore abruzzese, di cui però hanno anche l'estrema dolcezza. Ci vuole polso e sensibilità per farne dei compagni di vita inseparabili a cui poter chiedere tutto con garbo e decisione insieme. Soffrono facilmente la solitudine per cui sono inadatti a chi dovrebbe lasciarli a lungo da soli, anche se in giardino. Ideale sarebbe adozione in coppia o da chi ha già altri animali ben socializzati.


Per informazioni: Bernardino

berniealbatross@gmail.com

3339209840

3386109788

3405950070

08621965879

giovedì 12 febbraio 2009

Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati

ORDINANZA 18 dicembre 2008

Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o

di bocconi avvelenati

Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 13 del

17 gennaio 2009

IL MINISTRO DEL LAVORO, DELLA SALUTE

E DELLE POLITICHE SOCIALI

Visto il testo unico delle leggi sanitarie approvato con regio

decreto del 27 luglio 1934, n. 1256, e successive modifiche;

Visto il Regolamento di polizia veterinaria approvato con decreto

del Presidente della Repubblica 8 febbraio 1954, n. 320;

Vista la legge 11 febbraio 1992, n. 157, art. 21, lettera u);

Vista la legge 20 luglio 2004, n. 189;

Visti gli articoli 544-bis, 544-ter, 440, 638, 650 e 674 del codice

penale;

Visto il decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 194, e successive

modifiche;

Visto l'art. 32 della legge 23 dicembre 1978, n. 833;

Visto l'art. 117 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica n. 392, del 6

ottobre 1998;

Visto il decreto legislativo 25 febbraio 2000, n. 174;

Visto il decreto ministeriale 23 maggio 2008 recante «Delega delle

attribuzioni del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche

sociali, per taluni atti di competenza dell'Amministrazione, al

Sottosegretario di Stato on. Francesca Martini», registrato alla

Corte dei conti il 10 giugno 2008, registro n. 4, foglio n. 27;

Considerando il dilagare del fenomeno di uccisione di animali

mediante l'utilizzo di esche o bocconi avvelenati sia in ambito

urbano, che extraurbano nonche' le sempre piu' frequenti morti tra la

fauna selvatica per ingestione di sostanze tossiche abbandonate

volontariamente nell'ambiente, con conseguenti rilevanti danni al

patrimonio faunistico selvatico e in particolare alle specie in via

di estinzione;

Tenuto conto che la presenza di veleni e sostanze tossiche sul

territorio, in particolare sotto forma di esche o bocconi,

rappresenta un serio rischio per la popolazione umana e per

l'ambiente, sia direttamente, in particolare per i bambini, che

indirettamente, attraverso la contaminazione ambientale;

Ordina:

Art. 1.

Finalita'

1. La presenza nell'ambiente di bocconi ed esche contenenti veleni

o sostanze nocive costituisce un grave rischio per la salute

dell'uomo, degli animali e per l'ambiente.

2. Ai fini della tutela della salute pubblica, della salvaguardia e

dell'incolumita' delle persone, degli animali e dell'ambiente e'

vietato a chiunque utilizzare in modo improprio, preparare, miscelare

e abbandonare esche e bocconi avvelenati o contenenti sostanze

tossiche o nocive, compresi vetri, plastiche e metalli; e' vietato,

altresi', la detenzione, l'utilizzo e l'abbandono di qualsiasi

alimento preparato in maniera tale da poter causare intossicazioni o

lesioni al soggetto che lo ingerisce .

3. Il proprietario o il responsabile dell' animale deceduto a causa

di esche o bocconi avvelenati deve segnalare alle Autorita'

competenti.

4. Le operazioni di derattizzazione e disinfestazione, eseguite da

ditte specializzate, debbono essere effettuate con modalita' tali da

non nuocere in alcun modo le persone e le altre specie animali, e

pubblicizzate dalle stesse ditte, tramite avvisi esposti nelle zone

interessate con almeno cinque giorni lavorativi d'anticipo. La

tabellazione dovra' contenere l'indicazione della presenza del

veleno, gli elementi identificativi del responsabile del trattamento,

la durata del trattamento e le sostanze utilizzate.

Art. 2.

Compiti del medico veterinario

1. Il medico veterinario che, sulla base di una sintomatologia

conclamata, emette diagnosi di sospetto di avvelenamento o viene a

conoscenza di un caso di avvelenamento di un esemplare di specie

animale domestica o selvatica, deve darne immediata comunicazione al

sindaco e al Servizio veterinario della Azienda sanitaria locale

territorialmente competente.

2. In caso di decesso dell'animale il medico veterinario deve

inviare le spoglie e ogni altro campione utile all'identificazione

del veleno o della sostanza che ne ha provocato la morte all'Istituto

zooprofilattico sperimentale competente per territorio, accompagnati

da referto anamnestico, al fine di indirizzare la ricerca analitica.

A seguito di episodi ripetuti, ascrivibili alle stesse circostanze di

avvelenamento confermato dall'Istituto zooprofilattico sperimentale,

il medico veterinario, ove ritenga, puo' emettere diagnosi autonoma,

senza l'ausilio di ulteriori analisi di laboratorio.

Art. 3.

Istituti Zoooprofilattici Sperimentali

1. Gli Istituti zooprofilattici sperimentali devono sottoporre ad

autopsia l'animale ed effettuare le opportune analisi sui campioni

pervenuti o prelevati in sede autoptica.

2. L'Istituto di cui al comma 1, deve eseguire le analisi entro

trenta giorni dall'arrivo del campione e comunicarne gli esiti al

medico veterinario che ha inviato i campioni, al Servizio veterinario

dell'Azienda sanitaria locale territorialmente competente e, qualora

positivo, all'Autorita' giudiziaria.

Art. 4.

Compiti del sindaco

1. Il sindaco, a seguito della segnalazione di cui all'art. 2,

comma 1, deve dare immediate disposizioni per l'apertura di una

indagine, da effettuare in collaborazione con le altre Autorita'

competenti.

2. Il sindaco, qualora venga accertata la violazione dell'art. 1,

provvede ad attivare tutte le iniziative necessarie alla bonifica

dell'area interessata.

3. Il sindaco, entro 48 ore dall'accertamento della violazione

dell' art. 1, provvede, in particolare, ad individuare le modalita'

di bonifica del terreno e del luogo interessato dall'avvelenamento,

prevedendone la segnalazione con apposita cartellonistica, nonche' ad

intensificare i controlli da parte delle Autorita' preposte.

4. Per garantire una uniforme applicazione delle attivita' previste

dal presente articolo, e' attivato, presso ciascuna Prefettura, un

«Tavolo di coordinamento» per la gestione degli interventi da

effettuare e per il monitoraggio del fenomeno.

5. Il Tavolo di cui al comma 4, coordinato dal Prefetto o da un suo

rappresentante, e' composto da un rappresentante della provincia, dai

sindaci delle aree interessate e da rappresentanti dei Servizi

veterinari delle Aziende sanitarie locali, del Corpo forestale dello

Stato, degli Istituti zooprofilattici sperimentali competenti per

territorio, delle Guardie zoofile e delle Forze di polizia locali.

Art. 5.

Obblighi per i produttori

1. I produttori di presidi medico-chirurgici, di prodotti

fitosanitari e di sostanze pericolose appartenenti alle categorie dei

topicidi, ratticidi, lumachicidi e nematocidi ad uso domestico,

civile ed agricolo aggiungono al prodotto una sostanza amaricante che

lo renda sgradevole ai bambini e agli animali non bersaglio. Nel caso

in cui la forma commerciale sia «un'esca», deve essere previsto un

contenitore con accesso solo all'animale bersaglio.

2. Nell' etichetta dei prodotti di cui al comma 1 devono essere

indicati le modalita' d'uso e di smaltimento del prodotto stesso.

Art. 6.

Entrata in vigore

1. La presente Ordinanza, inviata alla Corte dei conti per la

registrazione, entra in vigore il giorno della pubblicazione nella

Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana ed ha efficacia di

dodici mesi a decorrere dalla predetta pubblicazione.

Roma, 18 dicembre 2008

p. Il Ministro

Il Sottosegretario di Stato

Martini

Registrato alla Corte dei conti il 29 dicembre 2008

Ufficio di controllo preventivo sui Ministeri dei servizi alla

persona e dei beni culturali, registro n. 6, foglio n. 242

giovedì 1 gennaio 2009

Biancaneve assalita dal lupo? ( **aggiornamenti)

Sono circa le 8.30 di domenica mattina (28/12/2008) quando mi chiamano al telefono: "...Neve è in fin di vita...è stata aggredita...è buttata in mezzo alla neve, respira ancora ma ha già gli avvoltoi [in realtà sono cornacchie! n.d.r.] che le girano intorno..." ????
Sto ancora dormendo e ci metto qualche istante a realizzare che sta succedendo...
Si stanno riferendo a Biancaneve (detta Neve per fare prima) che è una bellissima cagnolona di tipo pastore abruzzese, arrivata in paese, a Castel del Monte, circa un paio di anni fa; all'inizio si teneva al di fuori dell'abitato avvicinandosi con cautela solo per cercare cibo cercando di evitare gli altri cani randagi già insediati stabilmente; pian piano si è inserita anche lei e con il suo carattere dolce ha saputo conquistare più di una persona e moltissimi bambini con cui ama stare insieme. Con lei vivono due "lupetti" che, proprio grazie alla sua presenza e alla sua forza di carattere oltre che fisica, sono diventati molto docili e si contendono le carezze di tutti quelli che li avvicinano (con la giusta calma). Sono diventati praticamente un'attrattiva turistica: una cagnona bianca che fa da capobranco a due lupetti. Anche alcuni giornali ne parlano.
Tornando a domenica...
Mi precipito a valutare la situazione. La trovo affossata nella neve fresca. Ha lasciato una serie di macchie, strisciate di sangue a tingere di rosso vivo il bianco della neve intorno a lei. Controllo che non ci siano brandelli di carne insieme al sangue. Non ce ne sono per fortuna. Mi avvicino a lei che sta su un fianco tutta tremante. Le zampe sono tutte rosse e bagnate di sangue. Ne ha perso già molto e stare così a lungo al freddo (forse dalle 3 di notte) in quelle condizioni la sta portando in ipotermia. Dopo aver controllato che non ci siano lesioni all'addome e alla gola e fratture evidenti, la faccio scivolare con cautela su un sacco a pelo che ho sempre con me in auto per le emergenze. Mi faccio aiutare da alcuni passanti a trasferirla in un garage vicino per poterla esaminare meglio e organizzare il viaggio da un veterinario per le prime cure. Di domenica non è facile per le persone, si sa, farsi soccorrere, figuratevi per un cane randagio. Dopo un po' di telefonate riesco a contattare uno studio veterinario e a mettermi in viaggio verso L'Aquila, tra nebbia fitta, neve e fondo stradale ghiacciato. Nel frattempo Biancaneve ha smesso di tremare e si sta riscaldando avvolta nel sacco a pelo. Ogni tanto la sento fare dei lunghi sospiri e cerco di capire dallo specchietto retrovisore se non stia agonizzando. Non si muove per lunghi istanti, poi vedo le zampe muoversi al ritmo del suo respiro, segno che è viva.
Quando apro il portellone posteriore dell'auto, all'arrivo dal veterinario, è ancora frastornata, ma lo sguardo è un po' più vigile.
Dobbiamo lo stesso portarla in studio con tutto il sacco a pelo perché non ce la fa proprio e a prenderla in braccio rischiamo di farle troppo male.
Le vengono riscontrati diversi morsi alle zampe sia anteriori sia posteriori, lacerazione della pelle di un orecchio e perforazione di un altro. Solo alcuni dei buchi provocati dai canini dell'aggressore potranno essere suturati, mentre per la maggior parte delle ferite alle zampe e al collo si deve lasciare aperto per evitare che si formi ristagno di siero (visto anche che ci sono profonde perforazioni e lacerazioni dei muscoli). Viene messa sotto flebo e somministrato antibiotico e altri medicinali.
Questa è lei appena sistemata nella gabbia che l'ha accolta per un paio di giorni necessari a stabilizzarla e a fare gli esami di rito (emocromo, ecc...)
Le faccio un po' di coccole, la saluto e riparto verso casa. Arrivato in paese, chiedo notizie in giro e mi viene riferito che ci sarebbe un testimone che avrebbe assistito all'aggressione: sarebbe opera di un lupo e di quelli grandi. Sulle prime resto un po' scettico, ma avendone visto personalmente uno non molto tempo fa proprio vicino all'abitato non fatico a crederci. Ancora non mi riesce di parlare con questa persona che avrebbe assistito al fatto, ma conoscendo abbastanza bene il comportamento di Biancaneve e dei due lupetti posso immaginare come sia andata: il lupo (non un semplice lupo appenninico, ma forse uno degli esemplari dell'Europa orientale, introdotto nell'Italia centrale negli anni scorsi, del peso medio di 60-70kg circa) si dovrebbe essere avvicinato, per la fame, a dei cassonetti in cui erano stati gettati degli avanzi di un ristorante e avrebbe trovato la resistenza della cagnona e dei due lupetti che cercavano di difendere il loro territorio (e le persone che vi abitano); ne è scaturita una violenta rissa in cui Biancaneve ha cercato di far valere il suo rango di dominante ma dove invece ha avuto la peggio. La cosa che non è del tutto chiara è il fatto che le ferite siano su tutte e quattro le zampe e sulla nuca: questo farebbe pensare a più animali che l'abbiano morsa contemporaneamente, visto che lei è giovane e in perfetta salute e in grado di difendersi.
Avendo assistito a molte risse tra cani, posso testimoniare che non sempre i membri di uno stesso gruppo si coalizzano contro un "nemico esterno" ma capita, a volte, che nelle fasi più concitate, venga aggredito da tutti l'individuo che viene messo a terra e sta per essere sopraffatto, anche dai suoi stessi compagni (motivo per cui non si interviene mai per sedare una rissa tra cani urlando e colpendo a destra e a manca quelli che sono sopra al più debole in quel momento: si rischia di far degenerare la cosa perché è come se si partecipasse attivamente alla rissa stessa a danno di quello che invece vorremmo difendere). Questo potrebbe anche essere successo coi due lupetti che poi, una volta tornata la calma, hanno vegliato Biancaneve impedendo a tutti di avvicinarsi fino al mio arrivo: una situazione di tensione estrema in cui potrebbero aver partecipato (temporaneamente) anche loro contro la propria compagna capobranco. Oppure, ipotesi più probabile, i due lupetti hanno distratto l'assalitore, attaccandolo contemporaneamente su due fronti, impedendogli di ferire mortalmente la cagnona. Questo potrebbe aver fatto sì che il lupo non abbia potuto mantenere salda la presa a lungo e che invece abbia attaccato più volte la cagna ormai in difficoltà che ha potuto solo difendersi restando a terra sulla schiena e opponendosi con le zampe.
Comunque resta il fatto che le ferite peggiori recano l'impronta di canini troppo distanti per la taglia dei due lupetti che restano sempre molto legati alla loro compagna: quando sono partito per portarla dal veterinario mi sono corsi dietro finché hanno potuto e al mio ritorno hanno fatto di tutto per controllare la mia auto... mi sono venuti a cercare il giorno dopo, come per avere conforto della perdita... fortunatamente solo temporanea! Già, perché ora Biancaneve sembra fuori pericolo, anche se la completa ripresa sarà lunga. Ieri mattina (31/12/2008) sono andato a trovarla al canile sanitario della asl de L'Aquila e per la prima volta si è alzata da sola sulle zampe. E' ancora molto debole e le ferite sono ancora gonfie e aperte, ma mi ha fatto capire di aver gradito la visita, al punto che già cercava di infilarsi nella porta per uscire (lei conosce la strada, in quanto è stata sterilizzata proprio in quel canile e ci ha passato la settimana di degenza postoperatoria). Come a dirmi: "Torniamo a casa! Sarò brava..." Guardate che faccia che fa! ^_^
Non vedo l'ora di riportarla a "casa" dai suoi due lupetti, ma mi piace pensare che qualcuno legga queste righe e si innamori di lei e voglia decidere di regalarle una casa vera e tanto affetto. Lei è una gran compagnona e va d'accordo con tutti (tranne volpi e gatti), è molto irruente nel fare le feste a chi gli dà un briciolo di attenzione, quindi le va dato un po' un freno per evitare che ti sbatta per terra, ma è molto intelligente e capisce quando le si dice di stare al suo posto.
E' già sterilizzata e microchippata.
Aiutatemi a farla tornare spensierata e felice come era in questo video che ho girato appena un mese fa. Aiutatemi a non farle più correre il rischio di un altro scontro come quello che ha da poco affrontato restando a fare la vita da randagia. Non so quanto potrà rimanere ancora "ospite" del canile sanitario. Quando le ferite non saranno più a rischio di infezione dovrò rimetterla in strada. Lì non potrò proteggerla in caso di pericolo. Se conoscete qualcuno che abbia voglia di portarsi dietro questa coccolona, che non si lamenta mai in auto e che ama stare sempre al centro della compagnia, dategli pure la mia email. Fate girare la voce. Grazie.

*Nella giornata di ieri, 03/01/2009, Biancaneve è stata sottoposta, sotto anestesia generale, ad un intervento per rimuovere alcune delle zone soggette a necrosi che stavano favorendo il diffondersi dell'infezione: il danno si stava estendendo sia sul collo che su alcune zone delle zampe, dove i segni dei morsi erano più profondi. E' stata medicata e fasciata a dovere e ora indossa un collare elisabettiano per evitare che si tocchi le ferite. Mangiucchia poco e le ci vorrà ancora del tempo per riprendere il normale appetito. E' stata sistemata in una zona più riparata del canile in modo da consentirle di sopportare meglio il gelo di questi giorni, viste anche le sue condizioni.

**05/01/2009 Biancaneve ha subito una nuova anestesia e un nuovo intervento. Purtroppo nel precedente intervento non era stato possibile completare le operazioni di pulizia e disinfezione a fondo vista la larga area interessata sul collo. Questa volta le è stata asportata un ampia porzione di pelle ormai necrotizzata e sono stati riavvicinati i lembi rimanenti suturati con dei punti e con l'inserzione di una cannula di drenaggio al fine di evitare il ristagno di siero e l'estendersi della lesione ai tessuti circostanti. La prognosi è di almeno una settimana dopo la quale si deciderà il da farsi. Ora si trova presso il canile sanitario della asl deL'Aquila ma appena guarita completamente dalle ferite dovrà essere rimessa sul territorio, ovvero al gelo dell'inverno montano e senza un riparo, con il pelo rasato sulle zampe e sul collo. Servirebbe urgentemente uno stallo per farla riprendere completamente finché non le ricresce il pelo e magari un'adozione per evitarle un nuovo scontro con altri animali da cui ora non avrebbe le forze per difendersi. Lei ce la sta mettendo tutta ma nonostante sia giovane e forte è molto provata da questa vicenda che le è capitata e avrebbe bisogno di qualcuno che le stia vicino anche psicologicamente per farle superare il trauma emotivo dell'aggressione e riprendersi completamente. Le ferite non sono solo quelle visibili sulla sua carne martoriata ma anche lo shock subito a livello emotivo. Aiutatemi a farla tornare allegra e spensierata come era prima. Come era in questa foto di appena due mesi fa. Nella foto qui sotto si stava godendo il sole con uno dei lupetti con cui viveva finché non ha subito l'aggressione... Per informazioni, per uno stallo temporaneo e/o un'eventuale adozione potete contattarmi a questi numeri:
3339209840 - 3386109788 - 3405950070
oppure scrivermi alla mia mail: berniealbatross@gmail.com