lunedì 14 settembre 2009

Aggiornamenti da Caramella...

E' andato tutto ok!!! Non dovrà fare l'intervento per la rimozione del callo osseo perché non ce n'è: il problema non era osseo, come si credeva, ma muscolare dovuto ad una forma lieve della malattia MMM (una patologia degenerativa dei muscoli facciali del cranio). In pratica potrebbe aver avuto, da cucciola, questa malattia che le ha provocato, in questa forma lieve, una fortissima infiammazione su un ramo della mandibola, questo le ha provocato un grande fastidio che l'ha spinta a rosicchiare quello che trovava di duro. Il caso ha voluto che ci fossero due spuntoni di ferro che sporgevano dalla neve e ci è rimasta incastrata, con la testa bloccata al suolo e rovesciata e i due ferri conficcati uno dietro il palato e l'altro sotto la lingua...
...quando la trovai la sera fu lei a guidarmi con un lamento, ché non la vidi subito coi fratelli. La neve sotto di lei si era sciolta sotto il calore del suo corpicino e non poteva muoversi. A me si è fermato il cuore e, al buio, con la sola lampada tascabile non riuscivo a capire come fosse bloccata in quella posizione. Anche toccandola, credetemi, non riuscivo a capire come potesse essersi incastrata in quel modo: il terreno è in leggera pendenza in quel punto e quei ferri erano sporgenti ma verso valle, quindi lei deve esserci per forza salita sopra e con la testa in giù aver iniziato a infilarseli in bocca e poi è scivolata, quando le si sono incastrati, capovolgendosi... E' difficile da capire e lo è stato per me allora...
...comunque, una volta capita la posizione dei ferri, l'unica manovra possibile (credevo allora, nel panico) era di fare a ritroso il percorso che avevano fatto i ferri e andava fatto subito... (solo poco dopo averla liberata mi sono ricordato che nella baracca avevo il tagliabulloni a tenaglia...). Ho dovuto tentare ben tre volte di rimetterla in posizione, ma, tra la neve e il fango, mi scivolava sempre. Lei nemmeno un lamento, al massimo tratteneva il fiato se la forzavo un po'... Ho dovuto prendere tutto il "coraggio" che avevo per metterle le dita in bocca e guidare i ferri uno sotto il palato ad uscire dalla carne e poi strusciare sotto i molari superiori e poi l'altro ad estrarlo da sotto la lingua... Ne è uscito un fiotto di sangue che ho subito tamponato con la neve per fermare l'emorragia... Non avevo idea dell'entità del danno e se la piccola sarebbe sopravvissuta.
Certo era che non potevo lasciarla lì quella notte. Allora la avvolsi in un telo dorato di quelli da soccorso e attraversai i campi innevati a piedi con lei in braccio, incartata come una caramella (da lì il nome). Già nel recinto, appena liberata, aveva tentato sia di bere che di mangiare, ma la faccina era gonfissima e la mandibola vistosamente deviata di lato. Pensavo fosse dovuto sia al trauma che alla manovra che avevo dovuto mettere in atto per liberarla. Mi sentivo uno straccio pensando di averle fatto chissà che danno irreparabile. Oggi ho scoperto che quello che pensavo non era esatto: quel gonfiore era dovuto in parte al trauma meccanico, ma principalmente alla malattia MMM, che in questi casi si risolve nel giro di 24 ore spontaneamente.
Infatti già a casa sembrava stesse meglio, anche se un po' intontita, e il giorno dopo, alla asl, il veterinario che l'ha vista mi ha fatto notare che la mandibola era tornata a posto da sola (le era bastato bersi un ciotola d'acqua, tenendo molto il muso a mollo per la difficoltà a lappare normalmente, che le ha fatto spurgare più velocemente il gonfiore) e che dovevamo comunque aspettare per vedere come sarebbe evoluta la situazione. Col tempo Caramella sembrava essersi ripresa e mangiare abbastanza normalmente, anche se la sua bocca qualche segno l'aveva non perfettamente normale. Quei segni che poi sono saltati fuori con le prime lastre, dopo il blocco della mandibola ormai, credo, quasi un mese e mezzo fa: sembravano callosità osse (e potevano esserlo visto il trauma) ma in realtà erano lesioni muscolari che avevano creato delle aderenze tra osso e muscolo, impedendo la corretta articolazione.
Questo è saltato fuori oggi dalla risonanza magnetica che, per fortuna, grazie all'impegno e all'attenzione dei veterinari che l'hanno eseguita, è stata fatta senza tracheotomia, con anestesia in vena più leggera e ossigenando il cane, in modo che, al minimo accenno di reazione neurologica negativa, si sarebbe potuto intervenire immediatamente in sicurezza. E' andato tutto bene e la diagnosi è che deve fare una terapia cortisonica per quindici giorni e una costante fisoterapia per farle allungare di nuovo i muscoli bloccati: le va forzata progressivamente, ma delicatamente, la bocca ad aprire, almeno tre volte al giorno per 5-10 minuti a volta.
Se ci saranno effeti positivi a questa terapia (anche un solo millimetro in più nell'apertura sarebbe significativo), si dovrà continuare con una terapia analoga (e molto costosa) per altri sei mesi...

Certo è che siamo stati fortunati: la forma grave di questa malattia non impedisce una vita pseudonormale al cane, ma può portare una serie di complicanze nel tempo, tali che, in alcuni casi, si deve addirittura ricorrere all'eutanasia...
Ora Caramella ha bisogno ancora delle nostre attenzioni, oltre che del nostro amore, e di fare tanta tanta ginnastica con la bocca (le faremo avere una bella scorta di cose buone da rosicchiare per esercitarsi). Le spese mediche sono state ulteriormente scontate dall'equipe dei veterinari che la stanno seguendo, ma non sono finite...
Per ora è tutto e vi aggiungerà semmai qualcosa Beatrice appena si connette, casomai avessi dimenticato qualcosa.
Intanto vi ringrazio tutti per esserci sati vicino e per il bene che anche voi volete a Caramella. Grazie a tutti!
I ♥ Caramella!...
Zio Bernie